Liberamente tratto dal libro “CASTELLETTA e la sua storia” di Dalmazio Pilati (a cura della Comunanza Agraria di Castelletta, 1991)
Castelletta, oggi: un Paese in netta ripresa
Sul paese di Castelletta comincia a apparire il sereno negli anni ’60. Vuoi per una maggior considerazione data dall’amministrazione comunale ai problemi delle frazioni (acquedotto, medico condotto, asilo d’infanzia, telefono, mensa scolastica, ecc…), vuoi per l’intensificarsi del fenomeno dell’emigrazione, soprattutto verso la Germania.
Dalla testimonianza personalmente ricevuta dal parroco di allora, d. Pietro Fedeli, emerge chiaramente la difficoltà incontrata per favorire il disbrigo delle pratiche burocratiche, necessarie per attivare una convenzione con la ditta tedesca di elettrificazione, la “Starkstromanlangen”. Nel Marzo del 1959 partirono su due pullman provenienti appositamente dalla Germania ben 120 operai, di cui seguono nel tempo (a più ondate) altri 200 (circa) lavoratori.
Questo fenomeno emigratorio nel mentre depauperava il paese di mano d’opera, nello stesso tempo permetteva che le poche risorse dello stesso risultassero sufficienti per coloro che avevano scelto di rimanere.
I Castellettani rimasero lontani dalla terra natìa per alcuni anni e sicuramente ebbero modo di intuire, di conoscere l’esistenza di un mondo nuovo oltre Castelletta e così quando ritornarono portarono con sé oltre che il gruzzolo di denaro, faticosamente ammucchiato, anche una grande esperienza, che permesse loro di inserirsi in modo più consapevole nel contesto della vita sociale italiana.
Erano ormai lontani anche i tempi in cui, nel periodo autunno-inverno, gli uomini di Castelletta erano soliti abbandonare il loro paese per recarsi nelle campagne romane in cerca di lavoro sia braccianti, sia per raccolta delle olive.
L’esodo da parte di famiglie intere portò ad uno spopolamento che raggiunse nel tempo, come già detto, una diminuzione dell’80 e più per cento, come si può dedurre dalla lettura del seguente prospetto statistico [* nota: al 04/04/2018 la popolazione Italiana e maggiorenne residente a Castelletta è di 31 abitanti]:
Nel considerare i dati di cui sopra, si tenga presente che essi sono comprensivi degli abitanti delle borgate di S. Pietro e di Valgiubola, la qualcosa induce a pensare che, a Castelletta paese, attualmente hanno dimora fissa pochissime famiglie. Ed infatti migliorate le condizioni di vita generale in Italia, per il noto “boom” economico, come molti altri emigrati, anche i Castellettani, come detto, ritornarono, ma anziché stabilirsi in paese preferirono fissare la propria residenza in città.
Alcuni, trovando occupazione soprattutto presso le industrie Merloni, scelsero di vivere a Fabriano, altri si diressero verso Roma, Ravenna, ecc.
Ma Castelletta nonostante tutto, non poterono dimenticarla e raggiunti il benessere ed una certa disponibilità finanziaria vi riversarono i propri risparmi per “bonificarla”, “ristrutturarla”, “ampliarla” erigendo case moderne, pur mantenendo integro l’antico centro storico.
Il paese poté finalmente avere: il suo acquedotto, le sue fogne, i suoi collegamenti viari con i paesi vicini per mezzo di regolari autolinee, il suo telefono, la sua ben distribuita illuminazione, i suoi servizi igienici e così via.
Le abitazioni si sono abbellite a durante l’estate o nei periodi delle ferie si riempiono di Castellettani, legati alla terra natìa, ma anche di turisti in cerca di tranquillità e di aria buona, prodotta in quantità dai circostanti boschi e pinete.